AUTUNNO A.K.A. SERIE TV.

È’ arrivato l’autunno e con lui le nuove stagioni delle nostre serie tv preferite.

io ne seguo tantissime, ma solo a poche sono veramente affezionata.

Sul podio troviamo:

Al primo posto “Grey’s Anatomy”

lo so è una scelta banale e scontata, ma dopo 12 anni mi sembra di far parte dello staff del Seattle Grace Hospital - Seattle Grace Mercy West - Grey Sloane Memorial Hospital.

Ogni volta che quella santa donna di Shonda Rhimes decide di farla finita con un personaggio è come se scomparisse un mio parente.

Al secondo posto “The Big Bang Theory”

come mi fa ridere questa serie nessuna. Sarà che nel profondo vorrei essere anche io una nerd super cervellona appassionata di fumetti, però poi tornare alla realtà e realizzo di essere esattamente come Penny dal cognome tuttora sconosciuto).

Al terzo posto “New Girl”

ho iniziato a guardarlo solo per l'adorabile Zooey Deschanel (voi avete capito come si pronuncia?) per poi innamorarmi di tutti i personaggi, ognuno demenziale a modo suo.

Più avanti parlerò anche dei telefilm che mi hanno segnata ma che a malincuore sono finiti.

Ora scappo a guardarmi la 12x01 di Grey's Anatomy.

Stay Tuned.

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BARBIE GIRL IN A BARBIE WORLD.

Sono tornata dopo due settimane di fermo a causa degli esami. 

Sono tornata e voglio parlarvi di un oggetto, un oggetto al quale sono affezionata da quando ho memoria. 
Ma è molto più di questo, è un’icona, una bambola che ha fatto compagnia alle bambine - ma anche ai bambini perché no - sin dalla prima infanzia. 

Nel caso non l’aveste capito, sì, sto parlando della Barbie. 

Dal 1959, anno della sua comparsa, Barbie ha interpretato stili e mode diventando fonte di ispirazione per fashion designer e grandi artisti. 

Quest’anno, a Milano, la Barbie Mania è esplosa. 







Tant’è che il Mudec (Museo delle Culture)
le ha dedicato un’intera mostra che avrà inizio il 28 Ottobre.  

(non vedo l'ora di andarci!)






Addirittura Tezenis ha creato una linea uscita nei negozi pochi giorni fa. 

Sinceramente non ho ancora capito se mi piace o no, però questa maglia mi è arrivata dritta al cuore.


Last but not least, Vogue. 
             
                       

L’issue di Vogue Italia uscito questo Settembre ha voluto coinvolgere la nuova generazione di stilisti in un progetto per esprimere la globalità di Barbie.
Ciascuno dei 20 stilisti ha creato una propria Barbie, vestendola seguendo gli stili, ispirandone make-up e hair stiling. 

Questi photoshoot sono stati riuniti in un fascicoletto in allegato con la rivista. 

Erano tutte bellissime, ma in particolar modo ho adorato la Barbie di Max Kibardin.

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LETTURE ESTIVE.

A volte riesco anche ad atteggiarmi da intellettuale, soprattutto in estate, sotto l’ombrellone, anzi no, io sono sto sotto l’ombrellone altrimenti non mi abbronzo. 

Comunque volevo farvi vedere e, soprattutto, consigliarvi i libri che ho letto quest’estate. Sono solo quattro perché o li leggo in una settimana o ci metto mesi, in questo caso ci ho messo mesi. 

Il Lago - Banana Yoshimoto 

Ambientato tra Tokyo e una casa sul lago.
I protagonisti sono un ragazzo e una ragazza che vivono una particolare storia d’amore, tormentata e a tratti disturbata.
E' un libro di sole 190 pagine, super scorrevole e accattivante. 
L’ho adorato. 

Suite Francese - Irène Némirovsky 

Ci troviamo di fronte al grande «romanzo popolare», una miriade di personaggi, ognuno con il proprio carattere.
Tratti di argomenti, a mio parere, tremendamente attuali. 






Questi altri due mi sono stati consigliati dal mio moroso. 

Lo Strano Caso del Cane Ucciso a Mezzanotte - Mark Haddon 

Parla di Christopher, un quindicenne con la sindrome di Asperger, che quando vede il cane della vicina ucciso nel giardino di casa inizia ad investigare seguendo le orme del suo eroe Sherlock Holmes.
L’ho trovato semplice e profondo allo stesso tempo, azzarderei a dire che fa riflettere. 

La Probabilità Statistica dell’Amore a Prima Vista - Jennifer E. Smith 

Non ho bisogno di aggiungere niente, il titolo dice tutto.
Totally da teenagers, ricorda a tratti quelle storielle amorose alla
“Quattro Amiche e un Paio di Jeans”.
Speravo in qualche colpo di scena finale, ma è stato carino comunque. 







Spero di avere tempo di leggere anche quest’inverno, nel frattempo posso solo dire che ho già iniziato un paio libri. Vi terrò aggiornati. Follow my blog with Bloglovin

LA CULTURA DEL NERO.

Sono ormai tre anni che vivo a Milano, e da tre anni a questa parte il mio stile è radicalmente cambiato.

Ho iniziato a comprare sempre più capi neri, ad essere sempre più minimal, a tratti monotona.

All’inizio non capivo a cosa fosse dovuto questo cambiamento.

Anzi appena trasferita pensavo avrei iniziato ad osare, a comprare vestiti ultra stravaganti perché tanto "tutto è concesso nella città della troppa moda”.

E poi comprai il primo pantalone nero. s

Seguito da una t-shirt.

Seguita da una felpa.

Fu l’inizio della fine.

La cultura del nero ti si infila nel cervello, diventa quasi impossibile da gestire, più si va avanti più
ogni colore ti fa sentire a disagio.

Ed è proprio qui che capisci di avere un problema, un grosso problema.

Ho provato a cambiare. 

Ho provato a comprare vestiti colorati, ma, mio malgrado, sono finiti su Depop.

Ma ora, a quasi ventuno anni, ormai affetta da tre, sono arrivata alla conclusione che peggio di così non può andare.

Consiglio da amica: curatevi finché siete in tempo, altrimenti d’estate sarete rovinate.

Olivia Palermo                                                                           Alexa Chung

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UNO, DUE, PROVA, PROVA.

Eccoci qua.

Lo so, lo so, penserete "l’ennesimo blog” e non posso darvi torto, ma era da tempo che volevo aprire uno spazio tutto mio.

Perché The Blogger Trotter?

Mi è venuto in mente dal termine “Globe Trotter”, quelle persone che con pochi mezzi girano tutto il mondo, beh, è più o meno quello che ho intenzione di fare io, però nel mondo dei blog.

E' tutto molto basic - come me d’altronde.

Il layout è un disastro - lo ammetto, non so fare.

Argomenti? Dalla moda ai libri, dall’estetica al cinema.

Ve lo prometto, scriverò solo in italiano - l’inglese lasciamolo alla Ferragni.

L’unica certezza che ho è che “tutto” è già nella mia testa.

Ma la domanda è: sono veramente pronta? 

Chi lo sa, proviamoci.

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